Hermann Hesse – Io ti chiesi

Questa poesia mi ha fatto pensare agli occhi della fidanzata, posti su me…

“Io ti chiesi perché i tuoi occhi

si soffermano nei miei

come una casta stella del cielo

in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo

come si saggia un bimbo con lo sguardo,

mi hai detto poi, con gentilezza:

ti voglio bene, perché sei tanto triste

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COME LA MUSICA, L’AMORE…

Mentre correvo, dopo una lunga giornata, mi è balzato in mente questo pensiero.

Ma facciamo un passo indietro.

Avevo finito di lavorare e, dopo aver pubblicato su questo blog l’articolo “Lo ha fatto lui” (https://thedarkkon.wordpress.com/2015/04/02/lo-ha-fatto-lui/) , sono andato a visitare l’abbazia delle Tre fontane, un complesso monastico in zona Laurentina a Roma (via delle Acque Salvie) dove c’è anche una chiesa nel punto in cui si diche che la testa di San Paolo saltò tre volte!

Vi era una calma incredibile, un silenzio avvolgente, nonostante stessi a due passi dalla via Laurentina, trafficatissima in genere figuriamoci alle 18e30.

Dopo aver preso un po’ di cioccolata al negozietto nel complesso stesso, decido di tornare e andare a correre!

Mi vesto con la maglia gialla da ciclista, pantaloncino corto aderente e lettore al braccio. Cuffie nelle orecchie, PLAY e via!

Dopo circa un’oretta passata su e giù per la Cecchignola, un luogo molto belle e comodo per fare due salti; vado a un ritmo leggermente rallentato e decido che voglio fare gli ultimi scatti prima di tornare.

Occorre, quindi, la canzone che senti giusta per il momento. Premo il tasto FORWARD del lettore che, in maniera “randomica”, mi propone una nuova canzone fino a quella che sento mia, me ne accorgo, è lei, e corro più forte fin quasi al limite, per il gran finale!

Ciò fa sorgere in me un paragone: ho sentito l’amore e in particolare il momento nel quale senti che la persona a te accanto è quella giusta, quella con cui vorrai passare il resto della tua vita.

Senti, vedi, parli con donne e uomini tutti i giorni, li ascolti come fossero canzoni e, mentre la tua vita scorre, tu scegli quella melodia che accompagnerà per sempre i tuoi giorni fin quando la corsa terminerà, in un lungo riposo…

 

P.S.

Vi lascio alcuni indirizzi web per saperne di più sull’abbazia Tre Fontane e sulla storia di San Paolo

http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_delle_Tre_Fontane

http://www.abbaziatrefontane.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Paolo_alle_Tre_Fontane

Lo ha fatto lui…

Eppure, lo ha fatto lui…

Ebbene si , capita, spesso di dire o pensare questa frase. A me è successo or ora, in metro, di pensarlo e iniziare un autolesionismo morale che mi ha portato a sfogarmi su queste pagine.

Un bimbo e la sua madre salgono in metro. Il piccolo ride e parla: 4/5 anni, credo, e un capello rosso di un interessante livello cromatico.

Sono seduto e penso subito: “Ah che bello, ora attiro la sua attenzione e gli dico di sedersi…” e, ben poco dopo, un altro ragazzo, seduto in miglior posizione e molto più scaltro di me, pone la stessa domanda alla madre.

Le parole esatte contenute nella risposta della madre non necessitano di esplicazione, in quanto il tono colmo di contentezza per quel gesto sovrasta tutto, è chiaro, e mi lascia con lo sguardo fisso sui tre, bloccato in un limbo…

Eccolo, mi dico, il solito che sono, bello, splendente, ma mai con il giusto tempismo.

Fermato, non so da chi, forse dai sogni che poi mai si tramutano in fatti, e quel piccolo accadimento diviene riunione interiore tra cervello e cuore, con l’anima a dirigere l’ennesima ristrutturazione e magari domani, in bus, in strada, o chissà dove, non mi sentirò più un pezzo di questo puzzle che chiamo “vita”…