SCEGLIERE IL VERO e ,POI, SAPERLO VIVERE.

Scegli il vero. Vi sarà capitato di sentire questa frase. O forse no.

Quando uno sceglie, si trova di fronte tante strade. La scelta è un bivio e, come tale, impone una direzione, una preferenza, un prediligere questa o quella via. Questo presuppone che, sulla base di qualcosa, la persona abbia un’idea ben precisa su una delle vie a disposizione e prenda la decisione.

Appunto la decisione. Giusta? Vera? Sbagliata? Come poter dire se una scelta è giusta, sbagliata, vera?

Se una cosa è obiettiva, la scelta può anche essere giudicata.

Supponiamo di dover scegliere tra una matita color blu e una color marrone per dipingere un cielo. Molto probabilmente la cosa giusta sarebbe scegliere il color blu. Scegliendo il color marrone, avremo fatto una scelta sbagliata perché, obiettivamente, il colore del cielo è blu. Può pure essere anche marrone, in taluni casi, ma siamo in casi speciali dove la situazione particolare va ad intaccare chiaramente la scelta.

Ma quando la cosa non è obiettiva, la scelta come può essere giudicata?

Supponiamo che una persona a voi cara (fidanzata, moglie, figlio/a) voglia andare in qualche luogo, ad esempio per un’esperienza spirituale. Questo negando la possibilità di fare una vacanza o passare del tempo con voi. Dobbiamo porre sicuramente l’attenzione sul fatto che questa esperienza non è una “banale” vacanza, bensì un momento assolutamente speciale. Questa specialità è a voi sconosciuta, in quanto a quel tipo di esperienza non avete mai partecipato e, a quanto pare, non avete neanche voglia di partecipare.

Ed è a questo punto che, alla domanda che la persona cara vi porrà, dovrete capire quale risposta dare, praticamente dovrete fare una scelta tra le due vie, la giusta e la vera. Questa è un po’ la stessa scelta che dovrà fare la persona cara.

E questo è quello che ho fatto io. E’ stato abbastanza facile, devo ammettere. Il vero era dinanzi a me, il bene che provavo per quella persona mi ha di certo aiutato nella scelta, riuscendo a farmi “eliminare” l’egoismo che mi portava ad una scelta che, in questo caso, mi proponeva l’opposto.

Così passano i giorni, la scelta diviene realtà e la persona cara parte per “ l’esperienza “.

E’ tutto legato ad un obiettivo o il vero è vero indipendentemente dal risultato positivo?

Tu sei li, senza la persona cara che vive amabilmente la sua esperienze e tu, per una serie di eventi, sei solo, senti il bisogno di dover parlare con qualcuno, fare cose, e metti in forte dubbio la tua scelta. E se avessi preferito il giusto? ora non sarei più felice e accompagnato?

Con i se e i ma, non si va da nessuna parte.

Ebbene si, presupponendo tutto, non si è mai felici. Vivere il reale, quello che ci sta succedendo, quello che al momento c’è, renderebbe tutto un destino felice. Ci farebbe assorbire tanto dalle mille opportunità che ci capitano e che noi, ciechi, accecati da una rabbia per ciò che non è stato, che ci fa rimuginare e odiare tutto e tutti, continuiamo a ignorare.

Il vero ci conquista, ma noi crediamo che il giusto sia il vero e questa confusione, ci lascia infelici.

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